sabato 15 dicembre 2012

FARE IMPRESA DI ANIMAZIONE TURISTICA IN ITALIA? Mission Impossibile

lettera aperta pervenuta alla redazione di Animandia.it

Mi chiamo Ottavio sono un giovane della provincia di Bari e possiedo un piccolo agriturismo a conduzione familiare, ogni estate con la clientela della struttura organizzo un po’ di animazione, nulla di speciale sia chiaro, qualche serata karaoke, dei giochi, balli di gruppo, delle rappresentazioni teatrali ( visto che per passione recito in una compagnia amatoriale) tutto qui.

 Vista la mia passione per l’intrattenimento e lo spettacolo e spinto dalla voglia di non gravare sul bilancio familiare, lo scorso anno fa decisi di  mettermi in proprio ed aprirmi una agenzia di servizi per l’animazione.

 Fu una vera impresa nel vero senso della parola, non avevo idea della miriade di tasse varie tra  cui destreggiarmi il mio commercialista mi spiegò che tra  ENPALS (oggi unificata all’INPS). INAIL, IRPEF, IRAP un animatore ogni mese costa solo di tasse e contributi circa 5-600 euro, in più ovviamente, va calcolato lo stipendio e poi anche il guadagno per la mia attività che naturalmente, prevedeva anche investimenti in materiali e attrezzature varie.

Comunque non mi scoraggio, faccio i miei bei preventivi e mi presento alle strutture turistiche della mia regione e lì cominciai la mia avventura di imprenditore, ebbene dai colloqui fatti con i direttori dei villaggi appresi che molti di questi, avendo da anni la loro società di fiducia non intendevano cambiare agenzia e si qui tutto normale… ma la cosa che mi sconfortò era la  concorrenza agguerrita, dovevo confrontarmi con decine e decine di società, ognuna con il suo bel preventivo per il servizio animazione, i titolari delle strutture tiravano fuori dal cassetto decine di fax con preventivi e proposte varie… e moltissime di queste avevano dei preventivi a parità di personale impiegato, molto ma molto al di sotto del mio.

 In pratica conti alla mano, con quello che offrivano queste agenzie, io ci avrei a stento pagato quella miriade di tasse e egli stipendi ( nemmeno troppo alti) agli animatori,  i miei guadagni erano irrisori o pari allo zero, in alcuni casi stando a dei preventivi che ho visionato, addirittura ci avrei rimesso qualcosa di tasca mia.

 Ma mi domando e dico, come si fanno a presentare simili preventivi? Magari perché queste pseudo agenzie non pagano nulla a nessuno? Magari evadono totalmente il fisco?  O a fine stagione spariscono con l’intero incasso? Sono così si possono spiegare simili prezzi.

Ci sono stati anche dei casi dove la struttura turistica pretendeva che oltre a fare animazione, il mio personale si occupasse della sala ristorante fungendo da camerieri al buffet, oppure un altro caso dove il proprietario voleva che ci fosse qualcuno degli animatori disposto a fare da autista alla navetta per il mare…per non parlare di un campeggio che aveva destinato all’alloggio degli animatori una vecchia roulotte dimessa, troppo mal ridotta per essere offerta agli ospiti .

Ebbene di fronte a questa realtà mi sono arreso, per me è stato impossibile fare l’imprenditore in questo settore, per il momento sono tornato a collaborare con la mia famiglia nella gestione dell’agriturismo, mi mancano pochi esami per la laurea poi si vedrà… Devo dire che io mi reputo un fortunato perché almeno ho una alternativa lavorativa, penso però a quelli che fanno impresa onestamente, che devono vivere di espedienti e tanta fantasia per tentare di rimanere a galla, a tutti loro, imprenditori seri e onesti dell’animazione, va la mia solidarietà e ammirazione.
Cordiali saluti Ottiavio Mengoli

martedì 11 dicembre 2012

Puntata televisiva di denincia sulle problematiche inerenti il settore dell'animazione



Puntata DENUNCIA sulle problematiche relative al settore dell'animazione turistica, la puntata è stata trasmessa nel mese di dicembre 2012, dell'emittente siciliana Europa Tv in ambito del programma televisivo chiamato L'indignato Locale e condotto da Ivo Urso, la puntata è stata realizzata anche grazie al contributo di Animandia.

martedì 4 dicembre 2012

petizione per la regolamentazione del settore animazione

Nel mese di novembre 2012 Animandia in rappresentanza del settore Animazione nel web, si è fatta promotrice di una petizione che è stata sottoposta all'attenzione di tutta la classe politica. Si è chiesta una seria regolamentazione del settore dell'animazione, attraverso regole comuni, lotta alla diffusa illegalità che penalizza le aziende oneste e miete "vittime" tra i lavoratori ed anche una minore pressione fiscale. In pratica tutto ciò si traduce in: contrasto all' illegalità, maggior concorrenza leale tra le imprese, aumento dei guadagni per le aziende ( attaverso la riduzione del fardello eccessivo delle imposte, tasse e contributi) e aumento della busta paga per i lavoratori. Questo nostro appello è stato inoltrato indistinatamente a tutta la classe politica ed è stato accolto da alcuni parlamentari, auspiachiamo che tale iniziativa, possa dare i suoi frutti.